Eventi Milano Fashion Week aperti ai designer emergenti: guida aggiornata

Articolo scritto da:
Yana Nykoryuk
Aiutaci a far girare la voce!
Condividi questo articolo:

Non un giorno in più e non uno in meno: l’autunno è arrivato con la sua forza decisa, chiudendo definitivamente le porte all’estate. Ma la fine della stagione calda, nel mondo della moda, segna sempre un nuovo inizio: quello delle collezioni primavera/estate, il momento in cui prende il via la fashion week milanese e gli eventi Milano Fashion Week. 

Ma a chi parla davvero la settimana della moda? Negli ultimi anni le passerelle e gli eventi della Milano Fashion Week sono diventati sempre più spettacoli pensati per content creator e telecamere, più che per giornalisti e addetti ai lavori. Quello che un tempo era il punto di incontro tra estetica, mercato e linguaggi oggi rischia di appiattirsi, proprio come il calendario ufficiale.

La vera linfa si trova altrove, nelle presentazioni indipendenti, dove i designer emergenti mantengono viva un’identità autentica. Non è un caso che la Milano Fashion Week primavera/estate 2026 annunci oltre dieci prime volte, come una nuova stagione di una serie cult: un invito, agli addetti ai lavori, di lasciarsi sorprendere da chi porta idee e prospettive nuove, e ai nuovi talenti creativi a mettersi in gioco.

C’è spazio nella moda per gli emergenti?

Tra i protagonisti più attesi di questa edizione ci sono i nuovi direttori creativi delle grandi maison, figure che inevitabilmente accendono i riflettori e trasformano la settimana della moda in un’edizione destinata a restare nella memoria.

Mai come quest’anno si è vista una concentrazione così alta di “prime volte: da Louise Trotter per Bottega Veneta e Simone Bellotti per Jil Sander, che hanno scelto il formato sfilata, fino a Dario Vitale da Versace e Demna per Gucci, entrambi partiti con eventi riservati, studiati per rivelare gradualmente le loro visioni già anticipate tra red carpet e campagne.

Non stupisce, quindi, che l’attesa sia altissima: in un momento in cui il settore cerca una direzione, le domande aperte sono molte.

Continuerà il dominio del minimalismo o tornerà la spinta del massimalismo? L’effetto nostalgia e il recupero degli archivi manterranno la loro influenza? O assisteremo a una vera rottura capace di ridefinire i codici e restituire centralità all’arte del vestire?

Domande che troveranno risposta solo nel tempo. Intanto, per chi sogna di farsi spazio o sta muovendo i primi passi in questo mondo, in questo articolo lasciamo una guida agli eventi Milano Fashion Week: un percorso utile per chi vuole creare il proprio brand, cercare ispirazione per la prossima collezione o semplicemente immergersi in esperienze nuove.

Vale la pena leggere fino in fondo: gli appuntamenti sono occasioni preziose per i designer emergenti e i creativi che vogliono crescere, scoprire prospettive inedite e, soprattutto, conoscere persone che possono fare la differenza.

Tu conosci i nuovi talenti?

Ogni edizione della Milano Fashion Week porta con sé attese e curiosità, ma quella di settembre 2025 con le collezioni primavera/estate 2026 ha un tratto distintivo: il numero significativo di nuovi nomi e debutti che promettono di rinfrescare il panorama con idee audaci e visioni fuori dagli schemi.

Per un designer emergente o un giovane creativo, seguire queste novità è fondamentale: significa imparare a decifrare i trend nascosti, comprendere i meccanismi della comunicazione dei brand e scoprire come altri talenti stiano affrontando la sfida di trasformare l’ispirazione in impresa.

Tra i debutti più attesi c’è KNWLS, label londinese fondata da Charlotte Knowles e Alexandre Arsenault, già finalista al LVMH Prize. Il duo propone una moda che parla direttamente alle nuove generazioni, fondendo estetica grafica, sensualità e ribellione. Le loro collezioni mettono in dialogo forza e vulnerabilità, costruendo un immaginario che va oltre il capo d’abbigliamento per diventare una dichiarazione identitaria.

Per chi vuole capire come si comunica un brand con coerenza e coraggio, KNWLS è un caso di studio prezioso.

Un approccio completamente diverso ma altrettanto dirompente è quello di House of Pezzo, progetto nato dallo studio creativo Pezzo e già noto per le sue produzioni in 3D e VFX. Il loro debutto milanese non sarà soltanto una presentazione di abiti, ma un’esperienza visiva totale, con installazioni monumentali e narrazioni digitali capaci di generare engagement virale sui social.

Il messaggio per i giovani designer è chiaro: la moda non vive più solo in passerella, ma si alimenta di linguaggi trasversali che coinvolgono l’arte, la tecnologia e la cultura visiva contemporanea.

Da un altro angolo del mondo arriva Îacaré, marchio fondato dalla designer boliviana Sarah Maria Gutierrez. La sua proposta di pelletteria è radicata nel patrimonio naturale del Pantanal e utilizza pellami tradizionali in chiave sostenibile e responsabile, dimostrando che il lusso contemporaneo non può più prescindere dall’etica e dalla trasparenza.

Per chi sogna di costruire un brand oggi, Îacaré rappresenta un modello di come sia possibile conciliare heritage artigianale e innovazione consapevole.

 

A completare il quadro ci sono designer già noti a livello internazionale, come Dhruv Kapoor e Pierre-Louis Mascia, che per la prima volta entreranno nel calendario ufficiale delle sfilate femminili.

Tutti questi debutti testimoniano una realtà: la moda sta vivendo una fase di apertura verso nuove geografie creative, linguaggi ibridi e identità coraggiose. Per i giovani creativi, osservarli significa accedere a una lezione dal vivo su come si costruisce un brand capace di emozionare, innovare e restare rilevante.

La settimana della moda come palestra creativa 

Sono oltre 170 gli appuntamenti che dal 23 al 29 Settembre popoleranno la città di Milano, includendo più di 50 sfilate dal vivo accompagnate da alcune presentazioni in formato digitale, una settantina di showroom, diversi incontri su appuntamento riservati agli addetti ai lavori e circa una trentina di eventi collaterali tra mostre, talk e installazioni.

Mentre le grandi maison occupano gli slot principali del calendario ufficiale, la vera rivoluzione creativa avviene negli spazi alternativi che punteggiano la città di Milano durante la presentazione delle collezioni primavera/estate 2026. 

Gli showroom del Quadrilatero si trasformano in gallerie d’arte contemporanea, dove giovani creativi presentano le loro visioni attraverso installazioni immersive che vanno oltre il concept tradizionale di presentazione. Brera e Porta Garibaldi diventano palcoscenici aperti per pop-up store temporanei e presentazioni statiche che permettono un contatto più intimo tra creatore e pubblico.

Il Duomo di Milano si staglia sullo sfondo sotto un cielo limpido, mentre alcune persone passano davanti a un grande cartellone elettronico che evidenzia i prossimi eventi della Milano Fashion Week su un edificio vicino.

La digitalizzazione ha amplificato queste opportunità: molti designer emergenti scelgono format ibridi che combinano presenza fisica e streaming, raggiungendo buyer internazionali che non potrebbero essere presenti fisicamente. Le capsule collection dedicate alla sostenibilità trovano spazio in eventi collaterali che attraggono una nuova generazione di consumatori consapevoli.

Particolarmente significativo è il programma di mentoring che Camera Nazionale della Moda ha sviluppato, creando ponti tra veterani del settore e nuovi talenti. Workshop, masterclass e networking events si moltiplicano nei giorni precedenti e successivi alla settimana ufficiale, trasformando Milano in un campus a cielo aperto.

Eventi e iniziative, aperte al pubblico e gratuite

La Milano Fashion Week, questo è da riconoscerle, sta cercando di aprire le porte a chi vuole vivere la moda da vicino. Per i designer emergenti e i giovani creativi, gli eventi Milano Fashion Week sono una grande opportunità: poter partecipare a eventi collaterali, mostre, talk e performance significa assorbire stimoli culturali, fare networking e comprendere come il sistema moda dialoghi con altre arti e con il pubblico.

Un appuntamento imperdibile e molto cool è il Cinemoda Club, ideato da Vogue Italia insieme a Kering.

  • Dal 25 al 27 settembre, tre sale storiche di Milano ospiteranno una rassegna di 36 film che intrecciano cinema e moda, dai grandi classici ai documentari più contemporanei. Per un giovane designer si tratta di una lezione visiva: capire come il linguaggio cinematografico possa ampliare e rafforzare l’immaginario di un brand.

Altro esempio di apertura al pubblico è Fuorimoda di nss, che trasforma un’edicola in Piazza Bruno Buozzi in un hub di incontri, proiezioni e performance live. Non solo un evento, ma un laboratorio urbano, dove moda e street culture si mescolano creando uno spazio di confronto diretto con altri creativi.

  • Per chi vuole lanciare il proprio brand, osservare come la moda scende “in strada” è fondamentale per capire come dialogare con le nuove community.

Un format innovativo è anche La Watchparty di Lyas, che porta le sfilate in diretta in bar e spazi condivisi, ribaltando l’idea di esclusività tipica delle fashion week.

  • Qui la moda diventa un momento collettivo, da vivere come se fosse un concerto o un evento sportivo, dimostrando quanto sia potente la dimensione partecipativa.

Sul fronte delle arti visive, Milano ospiterà mostre di grande impatto: Francesco Vullo con le sue installazioni provocatorie da Sunnei, la retrospettiva dedicata a Man Ray a Palazzo Reale, la personale di Glen Luchford a 10 Corso Como e l’esperienza immersiva firmata da Alejandro González Iñárritu alla Fondazione Prada. Ognuna di queste iniziative aiuta a capire come la moda sia parte di un sistema culturale più ampio, che unisce fotografia, cinema e arte contemporanea.

Infine, non mancano esperienze dal taglio pop come la Egg Hunt di Diesel, una caccia al tesoro urbana che coinvolge la città con premi legati alla collezione SS26. Insomma, una settimana di moda a 360 gradi, dove ogni manifestazione potrebbe essere il segno che stavi aspettando per prendere coraggio e provare ad essere un nuovo volto del fashion. 

Per un designer emergente, partecipare a sfilate, mostre, talk ed eventi aperti significa allenare lo sguardo, nutrire la creatività e capire come la moda stia cambiando. Ma l’ispirazione da sola non basta: per fare il salto serve trasformarla in un progetto concreto, capace di parlare a un pubblico e di distinguersi in un mercato competitivo.

È proprio qui che entra in gioco Be a Designer: non solo un ufficio stile, ma un partner creativo che ti aiuta a partire dalle tue idee, ambizioni e valori per costruire un percorso solido. Attraverso analisi dei trend, sviluppo di moodboard, disegno delle collezioni e definizione di un’identità visiva, ti accompagna nel processo di creazione di un brand unico e riconoscibile.

Che tu sogni di lanciare una linea streetwear, un progetto sostenibile o una capsule più sperimentale, Be a Designer ti offre gli strumenti per trasformare il tuo immaginario in una realtà tangibile, competitiva e in grado di crescere.

In altre parole, la Fashion Week può darti la scintilla, ma è con il giusto supporto che quell’energia diventa progetto. Se senti che è arrivato il tuo momento per fare il passo, Be a Designer è lo spazio dove le tue ispirazioni si trasformano in un brand vincente.

Prenota una call gratuita, è il tuo spazio dove poter parlare dei tuoi progetti e dare finalmente forma ai sogni. 

 

FISSA UNA CONSULENZA GRATUITA CON UN ESPERTO DEL MIO TEAM PER VALUTARE IL TUO PROGETTO!

CLICCA SUL PULSANTE QUI SOTTO E PRENOTA LA CALL DALLE DISPONIBILITA’ IN CALENDARIO:
Sei adulti sono in piedi, vicini l'uno all'altro, su uno sfondo semplice, rivolti verso la telecamera con espressioni neutre.

HAI BISOGNO DI AIUTO?

SCOPRI IL PERCORSO GIUSTO PER IL TUO BRAND

3 domande per capire come possiamo aiutarti

1 2 3

A CHE PUNTO SEI CON IL TUO PROGETTO?

HO UN'IDEA DA REALIZZARE

Ho un progetto in mente e voglio realizzarlo con metodo professionale

SONO GIÀ PARTITO MA SERVE AIUTO

Ho iniziato da solo ma mi serve un partner esperto per procedere

SONO UN FORNITORE

Produco Made in Italy e voglio collaborare con Be A Designer

CERCO SOLO FORNITORI

Mi servono contatti produttivi verificati per il mio progetto

Corrado Manenti, il designer dei designer, mette in mostra il suo lavoro in Elementor Articolo singolo #3277.
0 0 votes
Punteggio articolo
guest
0 Commenti
Il più vecchio
Più recente I più votati
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti

Parlano di noi

Alcune delle principali testate giornalistiche hanno già iniziato a parlare del nostro progetto e dei nostri clienti con grande entusiasmo e attenzione. Questa risonanza mediatica è la testimonianza del nostro impegno e della nostra professionalità nel promuovere il made in Italy nel mondo. In breve tempo siamo diventati un punto di riferimento per tutto il segmento degli stilisti emergenti