Hai un’idea innovativa per un brand di moda, ma non sai come darle voce?
Inutile girarci intorno: lo storytelling nella moda è uno strumento fondamentali per trasformare la tua visione in una storia unica e coinvolgente, capace di posizionare la tua azienda di moda nel mercato distinguendola dalle tantissime proposte che popolano i nostri feed o vetrine, social e non.
In questo articolo ti mostreremo come utilizzare il metodo BAD di Be A Designer, sviluppato per aiutare stilisti emergenti e creativi a raccontare il proprio brand in modo autentico ed efficace.
Io sono Corrado Manenti, e negli anni ho aiutato i brand emergenti a trovare una propria voce facendo capo al caro e vecchio concetto di storytelling, e non solo al performance marketing, che lascia il tempo che trova. Avere una visione autentica, un’identità distintiva e la capacità di comunicarla con coerenza sarà sempre un pilastro fondamentale per distinguersi.
Il potere dello storytelling nel mondo della moda: raccontare storie per vendere
Lo storytelling è molto più di una strategia di comunicazione: è il mezzo con cui un brand può trasmettere la propria essenza, fatta di valori, estetica ed emozioni. Un brand capace di raccontare la propria storia non solo si distingue immediatamente, ma costruisce un legame profondo con il suo pubblico, che imparerà ad apprezzarlo e sceglierlo non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per i valori che rappresenta e nei quali può identificarsi.
Lo avrai visto anche tu: siamo circondati da storytelling. Ogni giorno, sui social, veniamo travolti da nuove storie: volti emergenti, founder carismatici, dietro le quinte affascinanti di brand che cercano di catturare la nostra attenzione. Ma in un mondo così saturo di narrazioni, la sola presenza digitale non basta più.

Se stai pensando di costruire e comunicare la tua identità esclusivamente sui social media, un’analisi di Business of Fashion ci ricorda quanto questa scelta possa rivelarsi fragile. Il caso di Allbirds, che ha investito tutto negli annunci social per poi vedere nel 2023 le sue azioni crollare ai minimi storici, ne è un esempio lampante. Oppure Amyris, azienda specializzata in beauty brand lanciati con il supporto di celebrity – come Rose Inc. di Rosie Huntington-Whiteley e JVN di Jonathan Van Ness – che nell’agosto scorso ha dichiarato bancarotta.
Oggi le aziende della moda devono accettare questa realtà: i social network, da Instagram a TikTok, non possono più essere il fondamento della crescita, ma solo amplificatori di un contenuto autentico e strutturato.
In assenza di una narrazione solida, coerente con i valori e la missione del brand, anche la strategia più creativa rischia di svanire nel rumore digitale.
Il consumatore moderno vuole crederci davvero. Acquista da chi condivide i suoi ideali, da chi racconta una storia credibile, da chi è capace di costruire un’identità che non si esaurisce in un carosello di post. Vuole sentire che, comprando quel prodotto, sta portando a casa un pezzo di storia, non solo un oggetto.
Comprendere lo storytelling nella moda
Lo storytelling è, quindi, uno degli strumenti più potenti per definire e costruire l’identità di un brand, soprattutto nel mondo della moda, dove il pubblico cerca ispirazione, emozione e connessione.
Dai grandi nomi (come Versace che ha reso la sua narrativa un emblema di lusso e tradizione) fino ai brand emergenti che puntano sull’innovazione e sulla sostenibilità, lo storytelling è l’elemento fondamentale per comunicare chi sei, cosa rappresenti e cosa ti rende unico agli occhi del pubblico.
Per riuscirci, è necessario partire da due aspetti essenziali: comprendere cosa si intende per storytelling e il ruolo cruciale della brand narrative. Vediamoli insieme.
Definizione di storytelling e brand narrative
Lo storytelling è per definizione l’arte di comunicare l’identità di un prodotto o di un’azienda attraverso un racconto autentico e coinvolgente. Non si tratta solo di descrivere il tuo brand, ma di emozionare, catturare l’attenzione e ispirare il pubblico, trasmettendo i valori e l’essenza di un marchio.

La brand narrative, invece, è il cuore di questo racconto: è il filo conduttore che lega insieme missione, valori e immagine. È ciò che dà coerenza alla comunicazione e la rende memorabile, oltre il solo influencer marketing.
Ecco perchè in Beadesigner seguiamo un metodo per darti voce: costruiamo la tua identità suggerendo ai tuoi potenziali clienti tutti gli elementi della tua storia: valori, estetica, scelte, riferimenti culturali, emozioni.
È da lì che nasce la magia. Perché uno storytelling funziona davvero solo quando sono gli acquirenti stessi ad attribuire al brand significati profondi, qualità che per loro contano davvero. Quando iniziano a riconoscere in quel marchio una parte di sé, una visione condivisa o uno stile di vita che li rappresenta.
È in quel momento che si innesca un meccanismo di fiducia, vicinanza, quasi di alleanza. Il brand smette di essere solo un’offerta commerciale e diventa un punto di riferimento, un’estensione dell’identità individuale. Ed è proprio questo il livello di relazione a cui aspiriamo: non vogliamo solo essere presenti nel mercato, vogliamo essere riconosciuti, ricordati e scelti per ciò che rappresentiamo nella vita reale delle persone.
Differenza tra storytelling tradizionale e applicato al brand
A differenza dello storytelling tradizionale, che segue una narrazione lineare e spesso si limita a raccontare una sequenza di eventi, lo storytelling applicato a un brand di moda si intreccia con ogni elemento del marchio: dal design alle campagne visive, fino ai valori fondamentali.

Nel contesto della moda, ogni immagine, collezione o video pubblicitario non sono solo un contenuto, ma un tassello di un mondo narrativo più ampio. Non basta dire “cosa fai”: è necessario comunicare il perché lo fai e come i tuoi valori ti distinguono dai concorrenti. Questa capacità di tradurre l’anima del tuo marchio in una narrazione distintiva non solo racconta chi sei, ma crea una connessione emotiva con il pubblico, trasformando i clienti in sostenitori del tuo brand.
Le fasi dello storytelling per il brand: costruire una narrazione che resta
Lo storytelling non è un accessorio, è struttura. Non un dettaglio estetico, ma la spina dorsale di ogni brand che ambisce a essere ricordato. Ora che abbiamo chiarito perché raccontare una storia è fondamentale per chi opera nella moda, è il momento di capire come costruirla davvero.
Non con parole a caso, ma con un approccio strategico e consapevole. Perché ogni fase ha un peso. Dall’identificazione dei tuoi valori fondanti, al modo in cui scegli di parlare – tutto concorre a definire chi sei e cosa rappresenti agli occhi del tuo pubblico.
Una buona narrazione non nasce per caso: si costruisce, si modella, si affina. E quando è fatta bene, non solo racconta, trasmette. Non solo spiega, fa sentire.
Perché chi compra moda oggi non cerca solo un capo. Cerca una visione, un’appartenenza, un modo per raccontare sé stesso attraverso ciò che indossa.
In questo senso, lo storytelling diventa un ponte tra la tua identità e l’immaginario del cliente. È ciò che ti distingue in un feed saturo di immagini, è ciò che crea fedeltà ben oltre il primo acquisto.
Vediamo ora, passo dopo passo, come dare forma a questo racconto in modo strutturato, credibile e ispirante.
Quali sono i tuoi valori e la tua mission?
Ogni narrazione credibile parte da una verità. E questa verità è ciò in cui credi.
Qual è la tua visione? Cosa ti muove? Che tipo di mondo vuoi contribuire a creare attraverso il tuo brand?
Rispondere a queste domande è il primo vero passo. Non solo perché ti dà chiarezza, ma perché ti aiuta a essere coerente – nel messaggio, nei prodotti, nelle scelte di ogni giorno.

I valori sono la bussola del tuo storytelling. Se li conosci, tutto il resto viene naturale. Non devi inventare niente, devi solo raccontare bene quello che già esiste dentro di te e nella tua idea di brand. La mission, invece, è ciò che prometti al mondo. È il motivo per cui esisti nel mercato e nel cuore delle persone. E non è marketing: è identità.
Una volta definiti questi elementi, puoi iniziare a costruire un messaggio che parli alle persone giuste, nel modo giusto. Perché chi condivide i tuoi valori non sarà solo un cliente: sarà un alleato, un sostenitore, una parte attiva della tua community.
E se sei ancora all’inizio del tuo percorso, niente paura: abbiamo scritto una guida completa per creare un brand di abbigliamento, che può aiutarti a mettere ordine nelle idee e partire con il piede giusto.
Il 2025 è l’anno per raccontare la tua storia
Ogni brand che funziona ha una storia ben raccontata. E no, non serve che sia perfetta. Serve che sia vera, credibile, sentita.
Come nasce la tua idea? Da quale esigenza, intuizione, urgenza? Quali sfide hai affrontato per arrivare fin qui? Le persone amano sapere cosa c’è dietro, non solo cosa c’è in vetrina. E quando riconoscono nella tua storia qualcosa che le riguarda, scatta qualcosa di potente: si sentono coinvolte.
Una buona storia ha sempre una struttura narrativa: un inizio, uno snodo di conflitto, e una risoluzione. Questo schema – lo stesso che trovi nei romanzi, nei film e nelle campagne pubblicitarie migliori – funziona anche per il tuo brand. Non perché sia una formula, ma perché rispecchia il modo in cui il cervello umano elabora e ricorda le storie.
Ma attenzione: non stai scrivendo un comunicato stampa. Devi emozionare. Far vedere, non solo dire. Usa esempi concreti, momenti simbolici, fallimenti superati.
E se puoi, racconta anche dove vuoi arrivare. Perché una storia ben costruita non è solo una biografia: è una visione condivisibile. E può diventare un manifesto per chi si riconosce nel tuo percorso.
Sviluppo dei personaggi e tono di voce: chi parla, come parla
Ogni storia ha dei protagonisti. E anche nel branding, funziona così.
In primo piano ci sei tu – come fondatore, creativo, narratore. Ma accanto a te ci sono figure che meritano spazio: il tuo team, i collaboratori, le persone che vivono il tuo brand ogni giorno, e soprattutto il cliente ideale, quello che incarna i tuoi valori e sogni.

Definire chi sono i personaggi della tua storia ti aiuta a renderla più concreta e identificabile. Non sei solo un’idea astratta: sei un insieme di volti, di vite, di relazioni. E le persone si affezionano a questo.
Ma oltre a chi parla, è fondamentale come si parla. Il tono di voce non è un dettaglio stilistico: è una dichiarazione di identità.
È ironico o ispirazionale? Elegante o ribelle? Intimo o professionale?
Qualunque esso sia, dev’essere coerente. In ogni caption, in ogni newsletter, in ogni customer care.
Quando il tono di voce è ben definito e rispecchia davvero chi sei, le persone iniziano a riconoscerti anche senza logo. Ti leggono e sanno che sei tu.
E in un mercato dove tutto si somiglia, questa è una delle poche cose che non si possono copiare.
Visual storytelling e comunicazione: quando le immagini parlano per il tuo brand
Nella moda, prima si vede, poi si capisce. E spesso, si ama ancor prima di capire. Per questo il visual storytelling non è un’opzione: è una necessità strategica. È ciò che dà forma al tuo mondo estetico, è la prima impressione e, se ben costruito, anche quella che resta.
Non si tratta solo di mostrare abiti. Si tratta di comunicare una visione, un immaginario, un’identità in cui il tuo pubblico possa specchiarsi. Le immagini – più dei testi, più dei claim – raccontano chi sei nel modo più diretto e potente possibile.
Ogni contenuto visivo, che sia uno scatto editoriale o una campagna su Instagram, deve essere parte di un racconto coerente, capace di trasmettere emozione e desiderio.
Lo stile, la luce, la composizione, la palette cromatica: ogni dettaglio contribuisce a creare un universo narrativo unico, dove chi guarda si sente non solo attratto, ma coinvolto.
In un mondo saturo di immagini, ciò che fa davvero la differenza è la consistenza visiva. Non serve sorprendere ogni volta, ma essere riconoscibili sempre. Perché quando l’estetica è allineata al messaggio, l’identità del brand diventa leggibile anche senza parole.
E nel momento in cui il tuo pubblico riesce a intuire chi sei da una sola immagine, hai vinto. Hai creato cultura visiva, e soprattutto: hai costruito fiducia.
Quali canali per diffondere la tua storia?
Una volta che la tua narrazione è chiara – autentica, strutturata, emozionante – arriva il momento di farla circolare nel mondo giusto. Perchè la tua storia non finisce qua, ma si moltiplica.
La scelta dei canali è quindi una decisione di posizionamento. Non si tratta solo di marketing: si tratta di costruire presenza, relazione, appartenenza.
I social media, per esempio, non servono solo a mostrare look: sono luoghi in cui si condivide visione, personalità e vulnerabilità. Gli eventi, invece, trasformano il racconto in esperienza reale, tangibile, multisensoriale.

Ma c’è un punto fondamentale: ogni canale deve rispecchiare l’essenza del tuo brand. Se sei sofisticato, comunica in ambienti coerenti. Se sei ribelle, osa anche nei formati. La chiave è restare fedele a te stesso anche quando parli in mille lingue diverse.
Il contenuto non è mai neutro. Ogni piattaforma ha le sue regole, ma tu devi portare sempre lo stesso messaggio, con lo stesso tono, lo stesso cuore. Solo così il pubblico riconoscerà la tua voce ovunque. Raccontare bene è importante. Ma scegliere dove e come raccontare fa tutta la differenza.
Social media e piattaforme digitali: costruire comunità, non solo contenuti
I social media, se usati con intelligenza e sensibilità, non sono semplici vetrine. Sono amplificatori di senso, luoghi in cui il tuo brand può essere visto, ma soprattutto sentito. Non basta pubblicare: serve creare un racconto coerente che attraversi ogni post, ogni reel, ogni caption.
I contenuti emozionali – che mostrano look, materiali, mani che lavorano, idee che prendono forma – sono quelli che creano impatto. Ma ancora più potente è il dietro le quinte: perché rende il brand umano, accessibile, vero. Mostrare chi c’è dietro un capo, chi pensa, chi disegna, chi cuce, è ciò che trasforma un brand in una storia viva.

E poi ci sono le interviste, le storie, le dirette. Tutti strumenti che – se ben orchestrati – servono a costruire un rapporto diretto e personale con la community. Non si parla più dall’alto, ma accanto.
È in questo spazio che entrano in gioco anche fashion blogger e creator: non come semplici amplificatori, ma come mediatori culturali, capaci di interpretare il tuo mondo e tradurlo per un pubblico che si fida di loro.
La costanza, la cura e la coerenza stilistica rendono la tua presenza sui social un punto di riferimento. E col tempo, ciò che costruisci non è solo un feed bello da vedere, ma una comunità che crede in quello che fai.
E quando il tuo pubblico diventa parte della tua narrazione, hai già vinto.
Eventi e collaborazioni per creare esperienze e relazioni
Un brand prende vita davvero solo quando qualcuno può toccarlo, respirarlo, viverlo dal vivo. Ecco perché gli eventi non sono solo un’aggiunta alla strategia: sono il cuore pulsante del tuo storytelling offline. Sono il momento in cui il tuo pubblico smette di essere spettatore e diventa parte del racconto.
Organizzare una sfilata o una presentazione non serve solo a mostrare una collezione: serve a creare un’esperienza immersiva, dove luci, suoni, atmosfere parlano la stessa lingua della tua identità.
Ma puoi andare oltre: collaborazioni con influencer affini per valori e visione, partnership con artisti, chef, designer, possono allargare il tuo racconto e portarlo in mondi inaspettati, ma coerenti.

Il metodo BAD per la tua brand narrative
Creare una brand narrative efficace può sembrare una sfida, ma con il giusto supporto diventa un processo naturale e stimolante. Il metodo BAD di Be A Designer è stato progettato per guidare stilisti emergenti e creativi nel trasformare un’idea in un brand di successo.
Attraverso un approccio strutturato e strumenti pratici, Be A Designer ti aiuta a costruire una narrativa che rispecchia l’identità del tuo marchio e lo distingue nel mercato. Ma come lo facciamo?
Il nostro metodo BAD non è una formula standardizzata, ma un processo sartoriale che si basa su tre pilastri fondamentali, cuciti su misura attorno alla tua identità.
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Analisi dei valori: prima di raccontare, bisogna capire cosa si vuole dire. E soprattutto perché. Individuiamo insieme i valori che ti muovono, quelli che ti rendono autentico e riconoscibile.
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Strutturazione della narrativa: ogni storia ha bisogno di una trama. Costruiamo la tua, con un tono di voce preciso, personaggi credibili, un messaggio che parli chiaro e vada dritto al cuore del tuo pubblico.
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Implementazione strategica: una narrazione senza canali è un sussurro. Qui traduciamo la tua storia in contenuti concreti – visivi, testuali, esperienziali – pensati per ogni touchpoint, dal sito alla campagna Instagram.
Questo approccio ti permette di costruire una brand narrative forte, autentica e coerente, capace di attirare le persone giuste e farle restare. Perché non basta emergere. Devi restare impresso.
E per farlo, servono visione, metodo e una guida che conosca bene le regole del gioco.
Strumenti e workshop offerti: la tua storia qui prende forma
Nel percorso di costruzione di un brand, avere le idee chiare è importante, ma non basta. Serve anche un metodo che ti accompagni, strumenti pratici che trasformino la tua visione in realtà, giorno dopo giorno. Ed è proprio qui che Be A Designer entra in gioco con concretezza.

Nella nostra Fashion Business Academy abbiamo creato una serie di workshop tematici pensati per guidarti nel processo creativo: sessioni operative, con esercizi mirati, che ti aiutano a esplorare il tuo immaginario, definire la tua missione e mettere nero su bianco la tua narrazione. Ogni incontro è un’occasione per chiarirti le idee, metterti in gioco e dare voce a ciò che rende unico il tuo brand.
Accanto ai workshop, offriamo consulenze personalizzate, dedicate a chi vuole andare in profondità: perfezionare il tono di voce, adattare il messaggio al target, elaborare una strategia coerente su tutti i canali. È un lavoro di cesello, fatto con attenzione, ascolto e senso pratico.
Infine, ti forniamo materiali utili e immediatamente applicabili: linee guida visive, tool di storytelling, modelli di comunicazione. Perché ogni grande narrazione ha bisogno anche di una buona struttura.
Con il metodo BAD, non ti limiti a “raccontare qualcosa”. Costruisci una storia che ha senso, coerenza, forza. Una storia che può crescere con te.
Vuoi iniziare questo percorso? Contattaci per una consulenza: la tua storia merita di essere raccontata bene.
Case study
Osservare come altri brand abbiano sfruttato una narrativa potente per costruire il loro successo è un’occasione preziosa per trarre ispirazione. Un case study interessante è quello di Versace, che ha saputo coniugare lusso, tradizione e innovazione in una comunicazione coerente e visivamente accattivante. La sua narrazione ha trasformato il marchio in un’icona globale di stile e prestigio.

Storie come questa mostrano quanto una narrazione ben costruita possa essere decisiva per rendere un marchio memorabile. Che tu sia uno stilista emergente o un creativo, esempi di questo tipo possono offrirti spunti pratici su come tradurre i valori del tuo brand in un racconto che ispiri e connetta il tuo pubblico. Scopri di più sulla strategia narrativa di Versace di cui abbiamo parlato qui: Storytelling Versace.
Analisi di brand che hanno avuto successo grazie a una forte brand narrative
Versace rappresenta un esempio perfetto di come una narrazione distintiva possa andare oltre i prodotti, creando un immaginario culturale fatto di passione, lusso e innovazione. La forza del suo storytelling risiede nella capacità di intrecciare estetica e valori, rendendo la storia del marchio riconoscibile e coinvolgente in ogni dettaglio.
Anche i brand emergenti, in particolare quelli sostenibili, stanno costruendo il loro successo puntando su storie autentiche che parlano di trasparenza, etica e impegno verso l’ambiente.
Questi marchi dimostrano che il pubblico sceglie non solo capi d’abbigliamento, ma anche i valori e le visioni che rappresentano.
Consigli pratici per uno storytelling efficace
Creare uno storytelling efficace richiede attenzione ai dettagli e una profonda comprensione del tuo brand e del tuo pubblico. È fondamentale evitare errori comuni e concentrarsi, invece, su una narrativa che sia autentica e coerente in ogni suo aspetto.
Per emergere nel settore della moda, il tuo storytelling deve essere costruito su una base solida, capace di trasmettere emozioni e valori reali. Qui troverai alcuni consigli pratici per evitare passi falsi e rendere la tua narrazione davvero memorabile.
Perchè attenzione: anche il miglior storytelling può fallire se commetti alcuni errori frequenti:
- Non copiare la narrativa di altri brand: l’autenticità è ciò che rende un brand unico. Evita di imitare storie di successo altrui e punta su ciò che distingue te e il tuo marchio.
- Evita incoerenze tra storytelling e visual identity: la tua narrativa deve riflettersi in tutti gli aspetti visivi del brand, come immagini, grafiche e palette di colori.
- Non trascurare la tua audience: sapere a chi ti stai rivolgendo è essenziale. Identifica il tuo cliente ideale e costruisci una narrazione che parli direttamente a lui.
Essere consapevole di questi errori ti aiuterà a costruire una storia chiara, credibile e in grado di connettersi con il pubblico.
Cosa fare per il lancio del tuo brand?
Una volta definita la tua narrativa, arriva il momento più delicato: metterla in scena, farla vivere, renderla reale. L’implementazione non è solo l’atto di “pubblicare” contenuti. È una fase strategica, in cui ogni dettaglio – dal tono, ai tempi, ai canali – deve essere orchestrato con precisione per garantire che la tua storia arrivi dritta al cuore del pubblico giusto.
Il lancio del brand è il primo momento di esposizione vera: tutto il lavoro fatto fino a quel punto prende vita attraverso contenuti, campagne, eventi, esperienze.
È il passaggio dalla teoria all’impatto. E non puoi permetterti improvvisazioni.
Serve un piano chiaro: quali contenuti pubblicare (video emozionali, immagini d’autore, testi che raccontano), dove distribuirli (social, sito, newsletter, stampa) e quando farlo (con un calendario editoriale che segua un ritmo coerente e sostenibile).
Ma non basta: ogni lancio efficace ha bisogno di picchi narrativi, come eventi o campagne mirate, che catalizzano attenzione e generano coinvolgimento profondo.

In questa fase, lo storytelling si fa azione, e ogni messaggio diventa un’occasione per confermare la tua identità e iniziare a costruire una relazione duratura.
Con la giusta strategia, la tua storia non resta su carta: si trasforma in esperienza viva, quella che il tuo pubblico ricorderà, riconoscerà e vorrà seguire.
Vuoi lanciare il tuo brand con la forza della tua storia? Contattaci. Be A Designer è qui per guidarti.