Come fare un business plan per un brand di moda. 10 consigli

Articolo scritto da:
Corrado Manenti
Aiutaci a far girare la voce!
Condividi questo articolo:

Tabella dei Contenuti

Se stai pensando di avviare un tuo brand di moda o far crescere quello che hai già, ti sarai chiesto almeno una volta come fare un business plan. So cosa stai pensando: Excel infiniti, grafici complicati e termini da manuale universitario di economia.

In realtà non è così spaventoso. Anzi, un business plan o piano aziendale è uno degli strumenti più preziosi che puoi avere a disposizione. Non è solo un documento tecnico, ma una bussola che ti aiuta a dare forma alle tue idee e a trasformarle in un progetto concreto.

In questo articolo ti guiderò passo dopo passo, spiegandoti che cos’è il business plan e cosa non deve mancare per renderlo davvero efficace. Ti mostrerò come applicare il metodo Fashion Business Designer per dare un’anima strategica al tuo progetto e farlo crescere nel mondo del business moda.

Io sono Corrado Manenti e da anni accompagno aspiranti stilisti e imprenditori a trasformare le loro visioni in brand di successo. Insieme scopriremo come costruire un business plan solido, realistico e su misura per il tuo progetto.

Come recita un detto: un obiettivo senza un piano è solo un desiderio. In altre parole, mettere nero su bianco la tua strategia può fare la differenza tra un sogno nel cassetto e un brand attivo sul mercato. Iniziamo!

Cos’è un Business Plan

Un business plan è il documento che descrive ogni aspetto del tuo futuro brand di moda: dall’idea creativa iniziale fino alle previsioni finanziarie. In altre parole, capire come fare un business plan significa darsi una mappa precisa che ti mostra la destinazione finale del tuo brand e tutte le tappe per raggiungerla.

La sua funzione, però, non si limita all’organizzazione interna: il business plan è anche il manifesto con cui presentare il tuo progetto a potenziali investitori, partner e stakeholder, convincendoli a credere nella tua visione e a sostenere la tua nuova start-up nel mondo del business della moda.

Un piano ben strutturato dovrebbe includere diversi elementi chiave:

  • la visione imprenditoriale del tuo brand;

  • i prodotti o servizi che intendi offrire;

  • il tuo target di mercato;

  • le strategie per marketing, distribuzione, vendite;

  • la sostenibilità economica del progetto

Realizzare un brand di moda richiede sì creatività, ma anche una forte impostazione imprenditoriale. E qui entra in gioco il business plan: non è un ostacolo burocratico, ma la bussola che ti guiderà nella definizione dell’identità del tuo marchio, nello studio del mercato, nella pianificazione delle vendite e nella gestione delle proiezioni di costi e ricavi.

 

come fare un business plan

Perché anche nella moda serve un business plan

Che tu sia all’inizio del tuo percorso o abbia già mosso i primi passi, avrai capito che un business plan è uno strumento imprescindibile. Infatti, nel momento stesso in cui ti chiedi come fare un business plan, inizi a rispondere a domande cruciali per il futuro del tuo brand: qual è la mia missione? Chi sono i miei clienti ideali? Quanto dovrò investire e quando prevedo di rientrare dai costi? 

Questo processo ti permette di individuare punti deboli e rischi prima ancora di investire tempo e denaro. Nel mondo del business della moda, dove la concorrenza è altissima e l’idea geniale da sola non basta, il business plan diventa la chiave per trasformare sogni e intuizioni in strategie concrete.

Un piano ben fatto ti aiuta a fissare obiettivi a breve e lungo termine, a monitorare i progressi e ad avere sempre un punto di riferimento. Non è un documento statico: può e deve evolvere insieme al tuo progetto, ma averlo fin dall’inizio rappresenta un enorme vantaggio competitivo.

Il cuore del piano riguarda innanzitutto il prodotto. Significa definire in modo chiaro cosa realizzerai, quale sarà la tua gamma, come verrà presentata e a quale fascia di prezzo si posizionerà. Questo determinerà anche le scelte produttive, i fornitori e la frequenza dei lanci di collezione. Dal mio punto di vista, questo è il vero centro del tuo brand: tutto ruota intorno al prodotto.

three men sitting while using laptops and watching man beside whiteboard

Il passo successivo, per capire come fare un business plan davvero efficace, è pensare a come commercializzare ciò che produci. Identificare i giusti canali di vendita per il tuo brand è fondamentale: online, negozi fisici, eventi o distribuzione diretta. A questo si aggiungono le strategie di marketing: campagne digitali, social media, eventi di settore o materiali promozionali.

In sintesi, quando ti siedi a scrivere il tuo piano imprenditoriale, dovresti partire da tre domande essenziali:

  • cosa produrrò
  • come finanzierò la produzione
  • quale sarà il ritorno economico che posso aspettarmi?

Le risposte a queste domande costituiranno la base del tuo business plan e la bussola per far crescere il tuo brand nel tempo!

Come fare un business plan nella moda: adotta una strategia integrata

Credo fermamente che il motivo per cui i marchi di moda hanno bisogno di un business plan sia quello di tradurre la loro visione creativa in un marchio. Ecco perché sapere che cos’è il business plan non basta, bisogna capire come renderlo uno strumento pratico, capace di trasformare le idee in azioni concrete.

Un esempio chiaro è quello di Reformation, brand diventato punto di riferimento per la moda sostenibile. I fondatori avevano una forte identità creativa e competenze avanzate in marketing e storytelling digitale, ma presto si resero conto che questo non era sufficiente per gestire un e-commerce di moda. Produzione, logistica, finanza e tecnologia erano aree ancora fragili, e senza una visione integrata il progetto rischiava di restare incompleto.

Fu proprio il processo di scrittura del business plan a far emergere queste lacune. Mettere nero su bianco ogni aspetto del progetto permise loro di identificare i punti deboli, chiedere supporto mirato e rafforzare le competenze mancanti, prima di lanciarsi sul mercato.

Ecco perché nel business della moda un piano strutturato non deve mai essere visto come un documento rigido: al contrario, è uno strumento dinamico che ti permette di analizzare ogni area – dalla creatività alla produzione, fino alla distribuzione – e collegarle in un’unica visione strategica. In un settore in rapida evoluzione, un approccio frammentato alla pianificazione può portare solo fino a un certo punto: ciò che serve è una strategia integrata e flessibile.

Se vuoi capire come applicare un approccio davvero integrato alla creazione del tuo brand, ti consiglio di scoprire il nostro metodo Be A Designer: un percorso strutturato che unisce creatività e strategia per trasformare la tua idea in un business di moda solido e competitivo.

come fare un business plan

Come gestire i tempi nel business plan

Anche il fattore tempo gioca un ruolo decisivo nella redazione di un business plan. Le ricerche dimostrano che gli imprenditori con i risultati migliori sono spesso quelli che hanno completato il piano entro 6-12 mesi dalla decisione di avviare l’attività. Questo approccio aumenta in media dell’8% le probabilità di successo.

E non è tutto: chi riesce a finalizzare il proprio piano in meno di tre mesi vede crescere le chance di riuscita fino al 12%. Il segreto sta nel non perdersi nei dettagli superflui. Concentrarsi sull’essenziale e agire con pragmatismo ti permette di accelerare i tempi, trasformando rapidamente le idee in azioni concrete senza rimanere bloccato nella fase di pianificazione.

Se pensi che 6-12 mesi siano troppi per pianificare, fermati un attimo e fai un confronto: un medico studia otto anni per specializzarsi, un ingegnere almeno quattro per iniziare la sua carriera.

Dedicare qualche mese a un piano ben strutturato è un investimento minimo in confronto, soprattutto se ti permette di validare il mercato, analizzare la nicchia e verificare se davvero puoi costruire un vantaggio competitivo.

Per questo, quando ti chiedi come fare un business plan, non sottovalutare mai il valore della ricerca iniziale. È il primo grande passo per trasformare la tua passione in un progetto concreto e duraturo. E se vuoi accelerare il percorso con un metodo chiaro e il supporto di esperti, contattaci: insieme possiamo trasformare le tue idee in un brand di moda pronto a crescere!

Come definire l’identità del tuo brand di moda: dalla creatività alla strategia

Ogni brand di moda di successo nasce da un’idea forte e da un’identità ben definita. Prima ancora di parlare di numeri e strategie, è fondamentale chiarire chi sei e cosa rappresenta il tuo marchio. Nel nostro metodo questa fase corrisponde al quadrante di Brand Design, il momento in cui gettiamo le fondamenta della marca.

  • La prima cosa da definire è la vision, cioè l’aspirazione a lungo termine, il “perché” profondo che muove il brand (ad esempio: “rendere la moda sostenibile accessibile a tutti”). A questa si affianca la mission, più concreta, che spiega cosa fai e per chi lo fai (per esempio: “creiamo abbigliamento sportivo eco-friendly per giovani atleti attenti all’ambiente”).
  • Un altro pilastro sono i valori del brand: scegli 3-5 principi che guideranno ogni tua scelta, dai materiali utilizzati al tono della comunicazione. Sostenibilità, artigianalità, inclusività e innovazione sono solo alcuni esempi.
  • Non trascurare la storia e il concept creativo: racconta come è nata l’idea del brand e cosa lo rende unico. Spesso il background personale o una passione particolare diventano parte integrante della narrazione. Immagina, ad esempio, un marchio nato dal desiderio di unire lo streetwear contemporaneo con la tradizione artigiana italiana: questo concept diventa il filo conduttore delle collezioni e della comunicazione.
  • Infine, dedica attenzione a nome e identità visiva. Il nome deve essere memorabile, coerente con i valori e unico sul mercato: controlla la disponibilità del dominio web e valuta la registrazione come marchio. A questo si aggiungono logo, palette colori, font e moodboard di ispirazione. Anche se potrai affinare questi elementi più avanti, avere un’idea chiara fin dall’inizio ti aiuterà a mantenere coerenza in tutto il progetto.

Definire la tua identità significa posizionare mentalmente il brand: se riesci a spiegare in poche frasi chi sei e cosa ti differenzia, sei già a metà dell’opera. Questa chiarezza sarà indispensabile anche nelle fasi successive, perché ogni decisione – dal design dei prodotti al marketing – dovrà essere allineata a ciò che il tuo marchio rappresenta.

Abbiamo approfondito questi concetti nell’articolo Introduzione al Brand Design con il Fashion Business Designer, che ti consiglio di leggere per trovare ulteriore ispirazione.

come fare un business plan

Come progettare lo studio di mercato

Dopo aver definito chi sei come brand, il passo successivo è capire dove ti posizioni e a chi ti rivolgi. L’analisi di mercato è una delle sezioni più importanti di un business plan, perché ti permette di basarti su dati concreti e non solo sull’istinto. In questa fase non guardi più solo dentro di te, ma inizi ad osservare cosa succede fuori: chi sono i tuoi clienti, chi sono i tuoi concorrenti e quali opportunità offre il mercato.

Per rispondere alla domanda fondamentale – chi comprerà i miei capi? – devi costruire un profilo chiaro del tuo cliente ideale. Parti dalle variabili demografiche (età, genere, professione), aggiungi quelle psicografiche (valori, interessi, stile di vita) e osserva i comportamenti d’acquisto (dove comprano, come scoprono i brand, cosa cercano in un capo).

Un esempio? Potresti rivolgerti a donne tra i 25 e i 40 anni, professioniste urbane attente alla sostenibilità, disposte a investire in abbigliamento etico e di qualità. Per rendere questo target ancora più concreto, crea delle buyer personas: personaggi fittizi che rappresentano i tuoi clienti tipo. Immagina “Giulia, 30 anni, avvocata green che cerca outfit formali ma eco-friendly”. Questo esercizio ti aiuta a visualizzare con chiarezza a chi ti rivolgi ogni volta che progetti una collezione o una campagna di marketing.

Il secondo step per capire davvero come fare un business plan consiste nel consultare fonti e strumenti autorevoli. Piattaforme come Business of Fashion, Vogue Business o Statista ti forniscono dati aggiornati, mentre strumenti digitali come Google Trends, Instagram Insights e TikTok Analytics ti permettono di osservare in tempo reale cosa seguono i consumatori, quali hashtag usano e quali brand stanno emergendo.

Infine, individua almeno 3-5 marchi simili al tuo, che parlano allo stesso target o operano nella tua fascia di prezzo. Analizzare i competitor ti aiuterà a capire cosa funziona, cosa manca sul mercato e dove puoi davvero differenziarti. Magari scoprirai che molti brand parlano di sostenibilità ma non comunicano in modo trasparente la loro filiera: un’occasione per distinguerti con maggiore autenticità. Oppure noterai che tutti scelgono palette neutre, mentre tu potresti osare con colori vivaci per attrarre un pubblico creativo.

Ricorda: uno degli errori più comuni di chi lancia un marchio è voler piacere a tutti. Nel fashion – soprattutto all’inizio – la specificità è potere.

Pianificazione della collezione e dei prodotti

Una volta definito il quadro strategico – chi sei, a chi vendi e cosa offri di unico – è il momento di passare alla pianificazione concreta dei prodotti che comporranno la tua offerta. In un brand di moda, la collezione è il cuore pulsante: non solo ciò che venderai, ma anche lo specchio dei valori e dell’identità che vuoi comunicare ai tuoi clienti.

Facciamo un esempio pratico: immagina un brand di streetwear sostenibile che parte con una mini collezione composta da due t-shirt (una grafica e una minimal), una felpa unisex con cappuccio, un paio di jogger pants e una giacca leggera. Tutti i capi sono realizzati in cotone organico e declinati in una palette neutra – nero, bianco e verde oliva – per contenere i costi di tessuto e tintura. In parallelo, il brand lavora allo sviluppo di una sneaker coordinata, ma decide di rimandarne il lancio alla stagione successiva, evitando così di sovraccaricare la prima uscita.

All’interno del business plan, questa pianificazione si tradurrà nella descrizione della collezione Spring/Summer con 5 pezzi, accompagnata magari da un accenno alle idee per la Fall/Winter successiva (come nuovi colori o un capo aggiuntivo). In questo modo dimostrerai non solo di avere un piano concreto, ma anche una visione di sviluppo a lungo termine.

Una supply chain ben descritta nel piano è un segnale forte: chi legge capisce che non stai improvvisando, ma che sei un brand designer con una strategia chiara. Anche in questa fase, sapere come fare un business plan ti permette di gestire il budget in modo intelligente e di presentarti come un professionista credibile.

Se vuoi un supporto personalizzato per strutturare la tua collezione e pianificare ogni dettaglio del tuo brand di moda, scrivici attraverso la pagina contatti di Be A Designer: saremo felici di aiutarti a trasformare la tua idea in un progetto concreto!

Come vendere e distribuire la tua collezione di moda

Creare è solo metà del lavoro. L’altra metà? Vendere, o meglio distribuire bene. In un settore competitivo come il business della moda, avere una collezione interessante non basta: serve una strategia chiara su dove venderla, come proporla e a chi rivolgersi. Scegliere il giusto canale di vendita è fondamentale per posizionare al meglio il tuo brand e raggiungere il pubblico ideale. È qui che il business plan assume la sua dimensione commerciale, diventando lo strumento che ti aiuta a trasformare un progetto creativo in un’attività sostenibile.

person using macbook pro on white table

Il primo passo riguarda l’e-commerce, oggi praticamente imprescindibile. Avere un sito proprietario è come avere il quartier generale del tuo brand: piattaforme come Shopify o WooCommerce ti permettono di partire anche con budget contenuti e mantenere il controllo totale su prezzi, comunicazione e customer experience. In parallelo, i marketplace come Etsy o Amazon possono darti visibilità immediata, anche se con margini più bassi. Nel business plan è importante spiegare quale canale userai, come lo gestirai – logistica, pagamenti, customer care – e se prevedi vendite solo in Italia o anche all’estero.

Accanto all’online, non dimenticare le vendite fisiche. Eventi, mercatini e pop-up store ti permettono di entrare in contatto diretto con il pubblico, raccogliere feedback preziosi e far toccare con mano la qualità dei tuoi prodotti. Anche qui, pianifica: quanti eventi parteciperai ogni anno? Che percentuale delle tue vendite deriverà da queste attività?

Infine, c’è il canale wholesale. Se punti a far crescere il brand in modo strutturato, collaborare con negozi indipendenti, concept store o grandi catene può essere la strada giusta. In questo caso, considera la partecipazione a showroom e fiere trade come Pitti Uomo, White o Who’s Next, e l’eventuale supporto di agenti dedicati.

Qualunque sia la tua scelta, la regola è semplice: pensa in grande, ma parti con un piano realistico. Nel tuo business plan racconta dove immagini il tuo brand domani, ma anche quali azioni concrete metterai in campo nei primi sei mesi. È questo approccio a fare la differenza tra un’idea ispirata e un marchio di moda capace di durare nel tempo.

Perché anche un piccolo brand ha bisogno di struttura

Il messaggio è semplice: non aspettare di sentirti “pronto” per organizzarti. Strutturati per diventarlo. Anche il progetto più piccolo, se supportato da una base solida, può crescere e trasformarsi in qualcosa di grande.

Molti creativi pensano che fare un business plan significhi limitare la libertà delle proprie idee. In realtà, è esattamente l’opposto: un piano ti libera dai dubbi e ti dà una direzione chiara. Sapere come fare un business plan significa capire dove sei oggi, dove vuoi arrivare e quali passi devi compiere per colmare la distanza.

Anche se sei un one-person brand, costruire una struttura – anche minima – fa la differenza. Ti aiuta a prendere decisioni più consapevoli, a comunicare con chiarezza con clienti, collaboratori e fornitori, e soprattutto a non sprecare tempo e denaro in scelte impulsive.

business plan - Come fare un business plan per un brand di moda. 10 consigli - 1

E poi, diciamolo: quando hai un piano chiaro, cambia tutto. Ti svegli con un obiettivo preciso, sai cosa fare, in che tempi e con quale budget. Puoi parlare al commercialista senza sentirti fuori posto, o contattare un laboratorio avendo già chiaro quanti pezzi produrre. Non improvvisi: costruisci.

Se vuoi dare una struttura concreta al tuo progetto e partire con basi solide, mettiti in contatto con noi di Be A Designer: saremo felici di accompagnarti nei tuoi prossimi passi!

Come sviluppare una proposta di valore convincente

A questo punto del percorso il tuo business plan deve iniziare a parlare davvero. Se finora ti sei chiesto come fare un business plan, ora la domanda diventa: come lo presento al mondo? Perché c’è un fatto semplice da ricordare: se le persone non capiscono perché dovrebbero prestare attenzione alla tua offerta, non compreranno da te.

E qui entra in gioco la proposta di valore del brand, ovvero la spiegazione chiara e convincente di ciò che ti rende unico e rilevante. In pratica, deve rispondere a due domande fondamentali: perché il pubblico dovrebbe interessarsi al tuo progetto? E perché dovrebbe scegliere proprio te rispetto a un concorrente?

Immagina la scena: hai deciso di lanciare il tuo brand di moda e ti siedi davanti al commercialista per raccontarglielo. Nella tua testa temi già quello sguardo perplesso sopra gli occhiali, seguito dalla classica domanda: “Sì, ma di che vivrai nel frattempo?”. Se non hai una proposta di valore chiara, convincere chiunque – dal consulente fiscale a un potenziale investitore – sarà davvero difficile.

E questo è ancora più vero nel business della moda, dove non si vendono solo capi ma esperienze, identità e valori. È qui che entra in gioco l’emotional branding: oggi i consumatori scelgono un marchio non solo per i prodotti, ma per le emozioni e i principi che trasmette.

Un brand di moda sostenibile, ad esempio, deve costruire la sua proposta di valore attorno a temi come il rispetto ambientale e sociale, mentre un marchio di lusso punterà sull’esclusività e sul senso di status che accompagna ogni acquisto. In entrambi i casi, la proposta di valore diventa il ponte che collega ciò che crei con ciò che i tuoi clienti desiderano davvero.

Proposta di valore: come fare la cosa giusta per il tuo brand

Nel fashion la comunicazione si basa sempre più su valori immateriali come etica, sostenibilità e visione del mondo. Non basta più raccontare la qualità fisica del prodotto: oggi ciò che conta davvero è trasmettere cosa rappresenta il tuo brand, quali sono i suoi valori e quale messaggio vuoi lasciare ai clienti. È questo passaggio dagli elementi tangibili a quelli intangibili a rendere la tua value proposition più autentica e rilevante.

Per costruire una proposta di valore efficace, il dialogo con potenziali clienti, partner o persino con il commercialista deve essere realistico, empatico e concreto. Una formula semplice che puoi seguire è questa:

  • Titolo: deve catturare subito l’attenzione, comunicando in modo diretto il principale beneficio del tuo prodotto o servizio. Può menzionare ciò che offri oppure il cliente a cui ti rivolgi.
  • Sottotitolo: in due o tre frasi spiega più nel dettaglio cosa proponi, chi è il tuo cliente ideale e perché la tua offerta è utile e rilevante per lui.
  • Punti elenco: inserisci almeno tre vantaggi o caratteristiche principali che rendono unica la tua proposta.
  • Immagine: una foto del prodotto o una grafica d’impatto può rafforzare immediatamente il messaggio e renderlo più memorabile.

Ricorda che una proposta di valore convincente risponde a quattro domande fondamentali:

  1. Cosa vendi esattamente?
  2. Quali benefici concreti offri ai tuoi clienti?
  3. Chi è il tuo target ideale?
  4. In cosa sei diverso e unico rispetto ai competitor?

Avere risposte chiare a queste domande non solo ti aiuta a definire la tua identità, ma ti permette di presentarti con maggiore sicurezza nel business della moda, mostrando subito il motivo per cui il tuo brand merita attenzione.

Esempi di marchi con una forte proposta di valore

Un buon modo per capire come costruire la tua proposta di valore è osservare i marchi che l’hanno già definita con chiarezza.

Prendiamo Nasty Gal. Il loro messaggio è semplice ma potente: “Moda unica, perché non è l’abito che indossa te, sei tu che indossi l’abito!”. In poche parole, comunicano che i loro vestiti sono pensati per chi vuole distinguersi dalla massa, rispondendo al bisogno di esclusività e originalità. La forza di questo brand sta in un target chiarissimo – donne alla ricerca di uno stile personale – accompagnato da una comunicazione visiva coerente e incisiva. Anche la user experience è pensata con attenzione: navigazione intuitiva, immagini di prodotto coinvolgenti e call-to-action dirette rendono immediato il percorso d’acquisto.

Un altro esempio è P&Co, che punta sulla semplicità e sull’identità artigianale. Il claim “Articoli in pelle artigianali per chi cerca autenticità e qualità” parla direttamente al loro pubblico di riferimento: giovani adulti tra i 25 e i 35 anni, appassionati di stile autentico e materiali di pregio. Tutta la comunicazione del brand è coerente con questa filosofia: dalle foto curate alla narrativa che accompagna i prodotti, fino alle call-to-action chiare e immediate.

Una volta definita la proposta di valore del tuo brand, non basta fermarsi lì: è fondamentale testarne l’efficacia. Tecniche semplici come i test A/B ti permettono di capire quale messaggio funziona meglio. Basta creare due varianti della stessa proposta, dividerle tra due gruppi di pubblico e confrontare i risultati in termini di conversioni. Lo stesso vale per le campagne PPC: strumenti come Google Ads o Facebook Ads consentono di provare rapidamente diverse versioni di un annuncio e scoprire quale proposta di valore cattura più interesse e genera più vendite.

In definitiva, l’esempio di questi brand ci insegna che la proposta di valore non è solo uno slogan, ma il cuore di una comunicazione capace di attrarre, convincere e fidelizzare i clienti. Se vuoi costruire anche tu una value proposition forte e imparare a testarla in modo strategico, contatta Be A Designer: insieme possiamo aiutarti a trasformare la tua idea in un brand di moda riconoscibile e competitivo!

FAQ: Domande frequenti di chi vuole creare un brand di moda

Quanti soldi servono per creare un brand di moda?
Dipende dal tipo di brand. Puoi iniziare con poche centinaia di euro (stampando t-shirt su richiesta) o investire diverse migliaia per una collezione completa. In media, per partire con un e-commerce e una mini-produzione servono almeno 2.000–5.000 €. Parti in modo snello, reinvesti i ricavi e usa il business plan per calcolare con precisione di quanto hai bisogno.

Devo aprire la Partita IVA subito?
Sì, se vendi in modo continuativo. Il regime forfettario è perfetto per iniziare: semplice e con tassazione agevolata. La “prestazione occasionale” non è adatta per chi vuole costruire un vero brand. Meglio chiarire tutto con un commercialista prima di partire.

Serve un business plan anche se parto in piccolo?
Assolutamente sì. Ti aiuta a evitare errori, stimare i costi reali, capire a chi vendi e come. Non deve essere lungo, ma completo. È una guida pratica che ti accompagnerà passo dopo passo, anche se non cerchi investitori.

Come trovo fornitori affidabili?
Cerca online, partecipa a fiere (come Milano Unica), chiedi ad altri brand e fai test con piccoli lotti prima di impegnarti. La qualità del partner si vede già dai primi contatti.

Come promuovo il brand con un budget ridotto?
Punta su social media organicimicro-influencercollaborazioni con altri brand e clienti trattati come ambassador. Creatività, costanza e autenticità contano più del budget, soprattutto all’inizio.

 

Ricorda che ogni brand è unico e il tuo business plan potrà avere adattamenti particolari, ma la logica di base rimane: mettere ordine nei sogni per poterli realizzare

Ma se la sola parola “business plan” ti fa venire mal di testa, respira: lo realizziamo noi per te. Tu ci racconti la tua visione, noi la trasformiamo in un piano chiaro, completo e professionale — pronto per essere usato con fornitori, investitori o semplicemente… con te stesso.

Zero fogli Excel da capire da solo, zero stress. Ma con massima trasparenza su ogni passaggio, così sai sempre cosa stiamo facendo, perché lo facciamo e dove ti porterà.

👉 Prenota ora la tua call gratuita


⚡ Il tuo brand non aspetta.
E se puoi delegare la parte più tecnica a qualcuno che la ama, perché complicarti la vita? Non chiederti come fare un business plan.

Tu pensa al design. Al piano pensiamo noi.

 
 

FISSA UNA CONSULENZA GRATUITA CON UN ESPERTO DEL MIO TEAM PER VALUTARE IL TUO PROGETTO!

CLICCA SUL PULSANTE QUI SOTTO E PRENOTA LA CALL DALLE DISPONIBILITA’ IN CALENDARIO:
Sei adulti sono in piedi, vicini l'uno all'altro, su uno sfondo semplice, rivolti verso la telecamera con espressioni neutre.

HAI BISOGNO DI AIUTO?

SCOPRI IL PERCORSO GIUSTO PER IL TUO BRAND

3 domande per capire come possiamo aiutarti

1 2 3

A CHE PUNTO SEI CON IL TUO PROGETTO?

HO UN'IDEA DA REALIZZARE

Ho un progetto in mente e voglio realizzarlo con metodo professionale

SONO GIÀ PARTITO MA SERVE AIUTO

Ho iniziato da solo ma mi serve un partner esperto per procedere

SONO UN FORNITORE

Produco Made in Italy e voglio collaborare con Be A Designer

CERCO SOLO FORNITORI

Mi servono contatti produttivi verificati per il mio progetto

Corrado Manenti, il designer dei designer, mette in mostra il suo lavoro in Elementor Articolo singolo #3277.
0 0 votes
Punteggio articolo
guest
0 Commenti
Il più vecchio
Più recente I più votati
Feedback in linea
Visualizza tutti i commenti

Parlano di noi

Alcune delle principali testate giornalistiche hanno già iniziato a parlare del nostro progetto e dei nostri clienti con grande entusiasmo e attenzione. Questa risonanza mediatica è la testimonianza del nostro impegno e della nostra professionalità nel promuovere il made in Italy nel mondo. In breve tempo siamo diventati un punto di riferimento per tutto il segmento degli stilisti emergenti