Come fare un business plan per un brand di moda. 10 consigli

Articolo scritto da:
Corrado Manenti
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Se stai pensando di avviare un tuo brand di moda o far crescere quello attuale, hai sicuramente considerato di creare un business plan. Sì, proprio quel documento che a volte fa paura perché ci immaginiamo mille fogli Excel, grafici complessi e paroloni da master in economia.

Eppure, fidati: un Business Plan, o piano aziendale, può essere il tuo migliore alleato. Anche se ora ti sembra solo un ostacolo burocratico. In questo articolo  ti spiego, passo dopo passo, cosa non deve mancare in un piano efficace e come applicare il metodo “Fashion Business Designer” per dare un’anima concreta al tuo progetto.

Io Sono Corrado Manenti e da anni aiuto aspiranti designer e imprenditori a trasformare le loro idee in marchi di successo. Insieme esploreremo, passo dopo passo, come costruire un Business Plan solido, strategico e su misura per il tuo progetto di moda.

Come recita un detto: un obiettivo senza un piano è solo un desiderio. In altre parole, mettere nero su bianco la tua strategia può fare la differenza tra un sogno nel cassetto e un brand attivo sul mercato. Iniziamo!

Cos’è un Business Plan

Un Business Plan è il documento che descrive ogni aspetto del tuo futuro brand di moda: dall’idea creativa iniziale fino alle previsioni finanziarie. In pratica, capire come fare un business plan ti aiuta a visualizzare la destinazione finale del tuo brand e le tappe che ti consentono di raggiungerla tracciando un percorso dettagliato delle intenzioni. Ma la sua funzione è ancora più ampia:  è il manifesto da mostrare ai potenziali investitori per convincerli a credere in una nuova start-up della moda.

Questo piano dovrà comprendere:

  • la visione imprenditoriale del tuo brand;

  • i prodotti o servizi che intendi offrire;

  • il tuo target di mercato;

  • le strategie per marketing, distribuzione, vendite;

  • la sostenibilità economica del progetto

 

 

come fare un business plan

Realizzare un brand di moda richiede creatività, ma anche una visione imprenditoriale chiara. Un Business Plan ben fatto è la bussola che ti guiderà in questo percorso: ti aiuterà a definire l’identità del tuo brand, a studiare il mercato, a pianificare marketing e distribuzione, fino ad affrontare i numeri di costi e ricavi.

Perché anche nella moda serve un business plan

Perché è fondamentale averne uno, anche se il tuo brand è agli inizi, lo avrai già capito. Innanzitutto, nel chiederti come fare un business plan stai già rispondendo ad alcune domande fondamentali: Qual è la mia missione? Chi sono i miei clienti ideali? Quanto dovrò investire e quando prevedo di rientrare dai costi? Questo processo ti aiuta a individuare eventuali punti deboli o dubbi prima di iniziare a investire in tempo e denaro. Nel settore moda, dove la concorrenza è spietata e l’idea geniale da sola non basta, sapere come fare un business plan ti permette di trasformare sogni in strategie.

 

Ricorda che nel settore della moda la competizione è elevata e le idee, per quanto brillanti, rischiano di restare solo idee senza una pianificazione adeguata.

Un business plan ti aiuta a navigare questo mercato complesso, a fissare obiettivi a breve e lungo termine e a monitorare i progressi nel tempo. Sarà il tuo riferimento costante: potrai aggiornarlo man mano che il progetto evolve, ma averlo sin dall’inizio ti darà un enorme vantaggio.

Questo piano d’azione comprende innanzitutto il piano del prodotto. Ciò significa definire chiaramente cosa realizzerai, quale sarà la tua gamma di prodotti, come li presenterai e quali saranno i tuoi prezzi. Il piano del prodotto determinerà anche le tue scelte produttive, i fornitori con cui collaborerai e la frequenza di lancio delle tue collezioni.

three men sitting while using laptops and watching man beside whiteboard

Dal mio punto di vista, questo aspetto rappresenta il cuore della tua attività, perché tutto ruota attorno al prodotto. Il passo successivo per capire come fare un business plan richiede una riflessione su come commercializzare ciò che produci. Una volta che avrai definito un prodotto, dovrai infatti identificare i canali di vendita: online, diretti o in presenza fisica. Utilizzerai campagne digitali? Eventi fisici? Materiali cartacei? Questo costituirà il tuo piano di marketing.

Quindi, quando decidi di sederti e creare il tuo piano imprenditoriale, dovresti cominciare rispondendo a tre domande fondamentali: 

  • cosa produrrò
  • come finanzierò la produzione
  • quale sarà il ritorno economico che posso aspettarmi?

Come fare un business plan: adotta una strategia integrata

Credo fermamente che il motivo per cui i marchi di moda hanno bisogno di un business plan sia quello di tradurre la loro visione creativa in un marchio.
Quando i fondatori del brand Reformation hanno iniziato il loro percorso nel mondo della moda sostenibile, avevano una visione chiara e una forte identità creativa, supportata da competenze solide in marketing e storytelling digitale. 

Ma si sono presto resi conto che questo non sarebbe bastato per gestire un’attività di e-commerce nel mondo della moda. Mancavano competenze fondamentali in ambiti come produzione, logistica, finanza e tecnologia

È stato proprio il processo di scrittura del business plan a far emergere queste lacune: mettere nero su bianco ogni aspetto del progetto li ha aiutati a identificare chiaramente le aree più deboli. Grazie a questo esercizio strategico, hanno potuto chiedere supporto mirato e rafforzare le proprie competenze prima di lanciarsi sul mercato.

come fare un business plan

Di fronte a un settore in rapida evoluzione, infatti, un approccio a compartimenti stagni alla pianificazione può portare solo fino a un certo punto.

Business plan: gestire i tempi

Anche il tempismo gioca un ruolo fondamentale nella redazione di un business plan. Gli imprenditori che hanno ottenuto i risultati migliori sono spesso quelli che hanno completato il piano entro 6-12 mesi dalla decisione di avviare la loro attività. 

Secondo alcuni studi, questo approccio ha portato a un incremento dell’8% nelle probabilità di successo. Ma c’è di più: chi riesce a finalizzare il proprio business plan in meno di tre mesi registra un aumento delle chance di riuscita fino al 12%. Il segreto? Evitare di perdersi nei dettagli superflui. Concentrarsi sull’essenziale e agire con pragmatismo permette di accelerare i tempi e trasformare rapidamente le idee in azioni concrete, senza rimanere bloccati nella fase di pianificazione.

Se pensi che 6-12 mesi siano troppi per pianificare, fermati un attimo e fai un confronto: un medico studia otto anni per specializzarsi, un ingegnere almeno quattro per iniziare la sua carriera.

Quindi, investire qualche mese per analizzare bene il mercato, capire se la tua nicchia ha realmente un potenziale di crescita e verificare che tu possa creare un vantaggio competitivo è semplicemente il primo grande passo per realizzare il tuo sogno. Nel capire come fare un business plan non sottovalutare mai il valore di una buona ricerca iniziale!

Dall’idea creativa al brand: come definisco la mia identità?

Ogni brand di moda di successo parte da un’idea forte e da un’identità ben definita. Prima ancora di tuffarti in numeri e strategie, devi delineare chiaramente chi sei e cosa rappresenta il tuo brand. Questa fase equivale nel nostro metodo al quadrante di Brand Design, dove gettiamo le fondamenta della marca. Ecco gli elementi chiave da definire:

  • Vision e Mission: La vision è la tua aspirazione a lungo termine, il “perché” profondo del brand (es. “rendere la moda sostenibile accessibile a tutti”). La mission è più concreta: cosa fai e per chi lo fai (es. “creiamo abbigliamento sportivo eco-friendly per giovani atleti attenti all’ambiente”).
  • Valori del brand: Stabilisci 3-5 valori che guidano il tuo marchio (es. sostenibilità, artigianalità, inclusività, innovazione…). Questi principi influenzeranno ogni tua scelta, dai materiali di produzione al tono della comunicazione.
  • Storia e concept creativo: Pensa a come è nata l’idea del tuo brand e cosa lo rende unico. Il tuo background personale o una passione particolare possono diventare parte del racconto. Ad esempio, magari il brand nasce dal tuo desiderio di unire cultura streetwear e tradizione artigiana italiana – questo concept sarà il filo conduttore di collezioni e marketing.
  • Nome e identità visiva: Scegliere il nome giusto è cruciale. Deve essere memorabile, coerente con lo stile e i valori e possibilmente unico sul mercato (controlla che il dominio web sia disponibile e valuta di registrarlo come marchio in futuro). Poi pensa al logo e all’estetica: colori, font, moodboard di ispirazione. Anche se potrai affinare questi elementi visivi più avanti, avere un’idea chiara sin dall’inizio aiuta a dare coerenza al progetto.
come fare un business plan

Definire l’identità ti permette di posizionare mentalmente il tuo brand: se saprai esprimere in poche frasi chi sei e cosa ti differenzia, sarai già a metà dell’opera. Questa chiarezza sarà fondamentale anche nelle prossime fasi, perché tutte le decisioni (dal design dei prodotti al marketing) dovranno allinearsi a questa identità. Abbiamo approfondito questi concetti di identità di marca nell’articolo Introduzione al Brand Design con il Fashion Business Designer, che ti consiglio di leggere per prendere ulteriore ispirazione!

Come progettare lo studio di mercato?

 

Una volta che hai definito chi sei come brand, il passo successivo è comprendere dove ti posizioni nel mercato e a chi ti rivolgi. L’analisi di mercato è una delle sezioni più cruciali del tuo business plan perché ti permette di raccogliere dati concreti, fare scelte informate e, soprattutto, evitare decisioni basate solo sull’istinto. È il momento in cui smetti di guardarti allo specchio e inizi a guardare fuori: verso i clienti, verso i concorrenti, verso le opportunità reali.

Chi comprerà i tuoi capi? Per rispondere con precisione, devi creare un profilo dettagliato del tuo cliente ideale. Analizza variabili demografiche (età, genere, professione), psicografiche (valori, interessi, stile di vita) e comportamentali (dove acquistano, come scoprono i brand, cosa cercano in un capo).

Ad esempio, potresti rivolgerti a “donne tra i 25 e i 40 anni, professioniste urbane attente alla sostenibilità, disposte a investire in abbigliamento etico e di qualità”. Per rendere questo target ancora più concreto, costruisci delle buyer personas: personaggi fittizi che rappresentano i tuoi clienti tipo. Come “Giulia, 30 anni, avvocata green che cerca outfit formali ma eco-friendly”. Questo esercizio ti aiuta a visualizzare con chiarezza a chi parli ogni volta che progetti un capo o una campagna di marketing.

Dopo aver chiarito chi è il tuo pubblico, cosa sta cercando, nel secondo step per capire come fare un business plan devi consulare fonti autorevoli come Business of Fashion, Vogue Business, Statista, oppure sfruttare strumenti come Google TrendsInstagram Insights e TikTok Analytics per osservare cosa seguono i consumatori, quali hashtag usano, quali brand stanno diventando virali. L’obiettivo è individuare, infine, almeno 3-5 brand simili al tuo, che operano nella stessa fascia di prezzo o parlano al tuo stesso target. 

Questa analisi ti permette di capire cosa funzionacosa manca sul mercato, e soprattutto per che cosa puoi distinguerti. Ad esempio, potresti scoprire che molti competitor promettono sostenibilità ma non sono trasparenti sulla filiera: un’opportunità per te di comunicare in modo più chiaro e autentico. Oppure potresti notare che tutti puntano su tonalità neutre, mentre tu potresti osare con palette vivaci per un pubblico più creativo.

Uno degli errori più comuni per chi lancia un brand è cercare di piacere a tutti. Ma nel fashion – specialmente all’inizio – la specificità è potere

Pianificazione della collezione e dei prodotti

Con il quadro strategico definito (chi sei, a chi vendi, cosa offri di unico), puoi passare alla pianificazione concreta dei prodotti che comporranno la tua offerta. In un brand di moda, la collezione è il cuore pulsante: è ciò che materialmente venderai e che incarnerà i valori del brand per il cliente.

Segui questo esempio pratico: Il tuo brand di streetwear sostenibile potrebbe iniziare con: 2 t-shirt (una grafica e una minimal), 1 felpa unisex con cappuccio, 1 paio di jogger pants, 1 giacca leggera. Tutti in cotone organico, palette di colori neutri (nero, bianco, verde oliva) per contenere i costi di tessuto e tintura. In parallelo, stai sviluppando un paio di sneaker abbinate, ma decidi di rimandarne l’uscita alla seconda stagione per non sovraccaricare il lancio iniziale. 

Nel business plan scriverai che la collezione Spring/Summer comprende 5 pezzi, e magari accennerai anche alle idee per l’Autunno/Inverno successivo (es: introdurre nuovi colori o un capo nuovo), mostrando così una visione di sviluppo.

Una supply chain ben descritta nel business plan rassicura chi legge: non sei uno che improvvisa. Sei un brand designer con una visione e un piano concreto. Anche qui, sapere come fare un business plan ti aiuta a evitare improvvisazioni e a gestire il budget in modo intelligente.

Distribuzione e vendite: far arrivare la collezione nel posto giusto, al momento giusto

Creare è solo metà del gioco. L’altra metà? Vendere. O meglio: distribuire bene. In un mercato saturo come quello della moda, avere una collezione interessante non basta. Devi sapere esattamente dove la venderai, come, a chi e con quali strumenti. È qui che il tuo business plan prende forma commerciale e diventa lo strumento che ti aiuta a trasformare le tue idee in vendite vere.

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La prima scelta riguarda l’e-commerce. Ormai è quasi un passaggio obbligato: un sito proprietario è il tuo quartier generale. Piattaforme come Shopify o WooCommerce ti permettono di partire anche con budget contenuti e avere il controllo totale su comunicazione, prezzi, customer experience. Ma non sottovalutare i marketplace come Etsy o Amazon: ti danno visibilità immediata, anche se con margini più bassi. Nel business plan spiega bene che canale userai, come lo gestirai (logistica, pagamenti, customer care), e se prevedi vendite in Italia o anche all’estero.

Poi ci sono le vendite fisiche: eventi, mercatini, pop-up. Un modo fantastico per entrare in contatto diretto con i clienti, raccogliere feedback reali, far toccare i tuoi prodotti con mano. Anche qui, sii chiaro: quanti eventi prevedi l’anno? Che percentuale delle vendite pensi che genereranno?

E infine, c’è il mondo wholesale. Se hai ambizioni più strutturate, pensa a vendere le tue collezioni a negozi indipendenti, concept store o grandi catene. In questo caso, prevedi l’accesso a showroom, la partecipazione a fiere trade (come Pitti Uomo, White o Who’s Next) e magari anche la collaborazione con un agente.

In ogni scenario, la regola è una: pensa in grande ma parti in modo realistico. Nel tuo business plan racconta dove sarai domani, ma anche cosa farai nei primi 6 mesi. Questo fa la differenza tra un’idea ispirata e un brand in grado di durare.

Anche un brand personale ha bisogno di struttura

Il messaggio è semplice: non aspettare di essere “pronto” per strutturarti. Strutturati per diventarlo. Perché anche il progetto più piccolo, con una struttura chiara alle spalle, può trasformarsi in qualcosa di grande.

Molti creativi pensano che fare un business plan significhi mettere la propria idea in gabbia. In realtà, è il contrario: è darsi una direzione chiara, libera da dubbi. È il modo migliore per capire dove sei oggi, dove vuoi andare e quali sono i passi da fare per arrivarci. Anche se sei un one-person brand, costruire una struttura – anche minima – ti cambia tutto: ti aiuta a prendere decisioni migliori, a comunicare con chiarezza (con clienti, collaboratori, fornitori), e a non perdere tempo e soldi dietro a scelte impulsive.

come fare un business plan - Come fare un business plan per un brand di moda. 10 consigli - 1

E poi diciamolo: quando hai un piano chiaro, cambia tutto. Ti svegli con un obiettivo. Sai cosa fare, con che tempi, con che budget. Puoi parlare al tuo commercialista senza sentirti fuori luogo, puoi contattare un laboratorio sapendo già quanti pezzi vuoi produrre. Non improvvisi, costruisci.

Come sviluppare una proposta di valore convincente

È il momento di far parlare il tuo business plan. Se la domanda fino ad ora è stata “come fare un business plan”, a questo punto del tuo viaggio si trasforma in “come lo presento al mondo? Ecco un fatto semplice ma schietto: se le persone non capiscono perché dovrebbero prestare attenzione alla tua offerta online, non compreranno nulla da te.

Per convincerlo, devi innanzitutto comunicare chiaramente una proposta di valore del brand, capace di evidenziare in modo efficace e preciso ciò che ti rende unico e rilevante. Ma cosa intendiamo concretamente con proposta di valore? È molto semplice: si tratta di una spiegazione convincente e facile da capire che risponde a due domande fondamentali. Primo, perché il pubblico dovrebbe prestare attenzione a te e ai tuoi prodotti? Secondo, perché dovrebbe scegliere di acquistare proprio da te?

Immagina la scena: hai finalmente deciso di aprire il tuo brand di moda e ti siedi di fronte al tuo commercialista (o consulente fiscale) per annunciarglielo. Temevi questo momento perché, diciamolo, “fare moda” può suonare vago o rischioso alle orecchie di chi si occupa di conti e burocrazia. E probabilmente la prima reazione che ottieni è uno sguardo perplesso sopra gli occhiali, seguito da una domanda tipo: “Sì, ma praticamente… di che vivrai nel frattempo?”.

Se c’è un settore in cui una value proposition chiara e distintiva è davvero essenziale, quello è senza dubbio il mondo della moda, e qui entra in gioco l’emotional branding: oggi più che mai i consumatori sono influenzati da emozioni, valori e identità. Sia che vendi prodotti di lusso, accessori sostenibili o abbigliamento di tendenza, devi saper toccare le corde giuste per stimolare le emozioni dei tuoi clienti.

La moda sostenibile, ad esempio, deve puntare su valori come il rispetto ambientale e sociale, mentre un brand di lusso valorizzerà la sensazione di esclusività e status che accompagna l’acquisto.

Proposta di valore: come fare la cosa giusta

Oggi la comunicazione nel fashion si basa sempre più su valori immateriali, legati all’etica, alla sostenibilità e alla visione del mondo. Non è più sufficiente parlare della qualità fisica del prodotto: devi raccontare cosa rappresenta il tuo brand, quali sono i suoi valori e cosa desideri trasmettere ai clienti. Questo passaggio da elementi tangibili a intangibili rende la tua value proposition più profonda, autentica e rilevante per il pubblico.

 

 

Ecco alcuni suggerimenti – frutto di esperienza personale e di tanti designer passati per questa conversazione – su come affrontare il dialogo col commercialista e i potenziali clienti in modo realistico, empatico e concreto. Per costruire una proposta di valore convincente e chiara per il tuo brand puoi seguire una formula semplice ed efficace:

Titolo: Deve catturare immediatamente l’attenzione del lettore, spiegando in modo diretto il principale beneficio del tuo prodotto o servizio. Può menzionare chiaramente il prodotto stesso oppure il cliente a cui ti rivolgi.

Sottotitolo (o breve paragrafo): In 2-3 frasi, spiega in modo più approfondito cosa offri, chi è il tuo cliente ideale e perché ciò che proponi è davvero utile e rilevante per lui.

Punti elenco (almeno tre): Evidenzia chiaramente i vantaggi o le caratteristiche principali della tua offerta.

Immagine: Una buona immagine è potente quanto mille parole. Scegli una foto del prodotto o una grafica che rafforzi in modo visivo e immediato il messaggio della tua proposta di valore.

Ricorda che una proposta di valore efficace risponde a quattro domande fondamentali:

  • Cosa vendi esattamente?

  • Quali benefici porta ai tuoi clienti?

  • Chi è esattamente il tuo target ideale?

  • In cosa il tuo prodotto o servizio è unico rispetto agli altri sul mercato?

Esempi di marchi con una forte proposta di valore

Nasty Gal: “Moda unica, perché non è l’abito che indossa te, sei tu che indossi l’abito!”
Il messaggio è immediato: vestiti originali per chi ama distinguersi dalla massa. Questo brand risponde chiaramente al bisogno di esclusività e originalità, mostrando ai clienti il vantaggio di scegliere i loro capi unici.

Punti di forza:

  • Target chiarissimo (abbigliamento femminile)

  • Comunicazione visiva coerente e incisiva

  • Navigazione intuitiva e semplice

  • Immagini di prodotto coinvolgenti

P&Co: “Articoli in pelle artigianali per chi cerca autenticità e qualità.”
P&Co punta sulla semplicità e sull’identità ben definita, rivolgendosi principalmente a giovani adulti tra i 25 e i 35 anni, appassionati di qualità artigianale e stile autentico. Ogni comunicazione è coerente con la loro identità e filosofia.

Punti di forza:

  • Target definito (uomini giovani e adulti)

  • Comunicazione visiva curata e autentica

  • Narrativa efficace e coerente con l’identità del brand

  • Chiamate all’azione immediate e chiare

Una volta definita la proposta, è fondamentale testarne l’efficacia:

Test A/B: È semplice ed essenziale per capire rapidamente quale messaggio funziona meglio. Prepara due varianti diverse, dividi il tuo pubblico in due gruppi e confronta i risultati in termini di conversioni.

Campagne PPC (Pay per Click): Ottimo strumento per testare rapidamente diverse versioni della proposta di valore. Utilizza piattaforme come Google Ads o Facebook Ads, crea due annunci con varianti differenti e scopri rapidamente quale proposta di valore attira più interesse e converte meglio. 

FAQ: Domande frequenti di chi vuole creare un brand di moda

Quanti soldi servono per creare un brand di moda?
Dipende dal tipo di brand. Puoi iniziare con poche centinaia di euro (stampando t-shirt su richiesta) o investire diverse migliaia per una collezione completa. In media, per partire con un e-commerce e una mini-produzione servono almeno 2.000–5.000 €. Parti in modo snello, reinvesti i ricavi e usa il business plan per calcolare con precisione di quanto hai bisogno.

Devo aprire la Partita IVA subito?
Sì, se vendi in modo continuativo. Il regime forfettario è perfetto per iniziare: semplice e con tassazione agevolata. La “prestazione occasionale” non è adatta per chi vuole costruire un vero brand. Meglio chiarire tutto con un commercialista prima di partire.

Serve un business plan anche se parto in piccolo?
Assolutamente sì. Ti aiuta a evitare errori, stimare i costi reali, capire a chi vendi e come. Non deve essere lungo, ma completo. È una guida pratica che ti accompagnerà passo dopo passo, anche se non cerchi investitori.

Come trovo fornitori affidabili?
Cerca online, partecipa a fiere (come Milano Unica), chiedi ad altri brand e fai test con piccoli lotti prima di impegnarti. La qualità del partner si vede già dai primi contatti.

Come promuovo il brand con un budget ridotto?
Punta su social media organicimicro-influencercollaborazioni con altri brand e clienti trattati come ambassador. Creatività, costanza e autenticità contano più del budget, soprattutto all’inizio.

 

Ricorda che ogni brand è unico e il tuo business plan potrà avere adattamenti particolari, ma la logica di base rimane: mettere ordine nei sogni per poterli realizzare

Ma se la sola parola “business plan” ti fa venire mal di testa, respira: lo realizziamo noi per te. Tu ci racconti la tua visione, noi la trasformiamo in un piano chiaro, completo e professionale — pronto per essere usato con fornitori, investitori o semplicemente… con te stesso.

Zero fogli Excel da capire da solo, zero stress. Ma con massima trasparenza su ogni passaggio, così sai sempre cosa stiamo facendo, perché lo facciamo e dove ti porterà.

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